Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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Top Ten

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2011 01:29
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08/05/2011 14:40

Woody Allen è uno dei più grandi e prolifici geni comici di tutti i tempi, capace con uguale abilità di passare da film esilaranti a struggenti drammi. La sua incredibile creatività loha portato a dirigere più o meno un film all'anno, sono oltre 40 i lungometraggi firmati dal talento new yorkese dal 1969, e questa enorme mole di lavoro gli ha permesso di realizzare molte storie e lavorare con i più grandi attori degli ultimi decenni. Tutti conoscono i suoi clichè, le sue muse, le sue battute a memoria, le sue ambientazioni, i suoi temi, e gli appassionanti non ne sono mai stanchi.

In onore della presentazione del nuovo film di Woody Allen al Festival di Cannesdiamo uno sguardo alla sua carriera e ai suoi lavori tentando una impresa impossibile: fare una classifica dei suoi 10 migliori film.



10. HARRY A PEZZI (1997)

Il 28esimo film di Woody Allen è una commedia folle e amara in cui la mancanza di senso e ordine nella vita si manifesta tramite una miriade di personaggi, situazioni, mogli,amanti, analisti. L'ispirazione è "Il Posto delle Fragole" del suo autore preferito Ingmar Bergman, non a caso come nel film svedese il protagonista è un famoso autore che viene chiamato dalla sua vecchia università per ricevere un premio.

Allen interpreta uno dei personaggi più acidi della sua intera carriera, afflitto da un blocco creativo ma soprattutto personale. Il viaggio verso l'università è un metaforico viaggio tra tutti i fantasmi degli anni passati che riaffiorano, la moltitudine di persone conosciute in vita che ora si rivoltano e lo accusano di essere stati sfruttati e citati nelle opere del protagonista per raggiungere il successo. Allen non risparmia nulla, dalla religione ai rapporti personali. E' la vita stessa ad essere messa sotto accusa tra le solite fulminanti battute e geniali trovate visive (la sequenza dell'Inferno o il Robin Williams fuori fuoco).



9. INTERIORS (1978)

La svolta nella carriera di Woody Allen. Dopo la pioggia di Oscar dell'anno prima, la fama mondiale raggiunta, sette film comici esilaranti, Allen spiazza tutti e volta totalmente pagina firmando il suo primo film drammatico, privo di colonna sonora e primo film in cui è solo regista, è un chiaro atto d'ammirazione per i drammi familiari cari a Bergman.

Dopo decenni di matrimonio i genitori di tre figlie annunciano la loro separazione provvisoria, ma quando questa si trasforma in una nuova relazione del padre con una nuova donna la famiglia si distrugge: la madre cade in depressione e le figlie,provando a starle vicino, mostrano tutta la loro fragilità, insicurezza e infelicità. Un fortissimo dramma psicologico sull'impossibilità di raggiungere la felicità anche all'interno di un nucleo familiare, sulla difficoltà di esternare e vivere con serenità le proprie emozioni, continuamente trattenute e soffocate. Prova maestosa del cast, stupende scenografie e fotografia, le inquadrature richiamano continuamente il lavoro registico del papà spirituale del film Ingmar Bergman.





8. MATCH POINT (2005)

Dopo diversi flop commerciali e di critica la carriera di Allen era data per finita, invece nel 2005 si reinventa completamente allontanandosi dalla sua New York per spostarsi a Londra, gira un thriller che si affronta temi non nuovi, ma è un film fresco, forte, visivamente potente.

Allen torna ala storia già brillantemente proposta in "Crimini e Misfatti" per sviluppare diverse tematiche, su tutte l'impossibilità di essere felici a causa della fortissima influenza della fortuna e del caso nella vita: il nostro destino è come una pallina di tennis ferma sul nastro della rete, può cadere ugualmente di qua o di là. E su questo set il regista conosce una delle sue ultime muse, Scarlett Johansson qui bellissima e incredibilmente affascinante, la sua prima scena nel film è una delle introduzioni più sexy per un personaggio film nella storia del cinema.




7. MARITI E MOGLI (1992)

Jack e Sally stanno per divorziare e chiedono aiuto a una coppia di amici, Gabe e Judy. Dopo aver sperimentato avventure extraconiugali, il loro progetto di divorzio rientra e i due si riconciliano, ma paradossalmente decidono di separarsi Gabe e Judy.

Una commedia corale ricca di personaggi molto amara e terribilmente nevrotica, tesa, agitata. E' l'ultimo film di Allen con la moglie Mia Farrow prima della loro problematica e controversa separazione, e tutti questi problemi si riflettono nella tematica del film, la crisi di coppia [ qui affrontata frontalmente e spogliata da ogni contesto sociale. E Allen oltre ad essere un grande scrittore dimostra di essere anche un grande regista per chi non lo avesse ancora capito, l-uso della macchina a mano continuamente mossa riflette benissimo le convulsione della storia e dei suoi personaggi.




6. ZELIG (1983)

Le sperimentazioni di Woody Allen portate allestremo, un finto documentario girato in bianco e nero sul un personaggio assurdo, Leonard Zelig, un ebreo americano che riesce ad assumere le sembianze somatiche delle persone che lo circondano. Uno straordinario esperimento cinematografico in cui ogni elemento [ curato fin nei minimi dettagli.

E soprattutto una feroce critica alla societa moderna, al conformismo dilagante, all-assimilazione forzata degli immigrati negli Stati Uniti, e a come i media sanno creare, sfruttare e poi abbandonare le persone prive della personalit' necessaria per sopravvivere nel mondo attuale.




5. AMORE E GUERRA (1975)

Dopo gli esilaranti film comici
Suggestionato dalla cugina Sonia, grande peccatrice, di cui è innamorato, l'occhialuto, nevrotico e vile Boris Grushenko si trasforma in eroe, cimentandosi in un attentato contro Napoleone Bonaparte, invasore della Grande Madria Russia. È il film della svolta (verso il dramma) di Allen, proiettato nel mondo tolstoiano di Guerra e pace per cavarne una stravagante e sgangherata farsa che sconfina talvolta in Dostoevskij. Raccomandato ai cinefili per la miriade di citazioni e ammiccamenti. Grande spasso e una Keaton deliziosa.




4. HANNA E LE SUE SORELLE (1986)




3. CRIMINI E MISFATTI (1989)




2. IO & ANNIE (1977)




1. MANHATTAN (1979)




[Modificato da wrestlemania x-seven 08/05/2011 18:58]
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19/06/2011 17:04

In questi giorni esce in tutto il mondo Cars 2 l’attesissimo annuale film d’animazione Disney Pixar che sicuramente regnerà incontrastato ai botteghini. Nell’ultimo decennio la Pixar ha consolidato la propria fama prendendo l’eredità della Disney, ha continuato a proporre prodotti di altissima qualità grafica e tematica con attenzione sempre puntata sulle storie da raccontare. Col giusto mix tra commozione e divertimento abbiamo visto alcuni dei miglior film d’animazioni di tutti i tempi che ormai non sono più semplici cartoni animati, ma film che piacciono più agli adulti che ai bambini. La Pixar è un mondo magico che sa parlare come nessun altro prodotto cinematografico al cuore della gente.


10. CARS (di John Lasseter, 2006)
John Lasseter, il padre della Pixar e l’uomo dalle mille camicie hawaiane, crea il sogno della sua infanzia, il film a cui è più sentimentalmente legato, la storia di una grande auto da corsa di nome Saetta McQueen che durante un trasferimento ad un nuovo circuito si perde accidentalmente in un piccolo paesino di provincia in cui scoprirà valori come l’amicizia e l’amore e troverà la vera felicità. Cars è uno senza dubbio uno dei film d’animazione più divertenti degli ultimi anni, coinvolgente e appassionante, ma rimane il prodotto Pixar forse meno profondo a causa di una storia semplice (a tratti addirittura didascalica) e ad una serie di personaggi non completamente riusciti. È comunque un gran bel film, fu un success commerciale e rimane il progetto a cui Lasseter, insieme a Toy Story, è maggiormente legato.



9. ALLA RICERCA DI NEMO (di Andrew Stanton, 2003)
La storia del piccolo pesce pagliaccio Nemo che si perde nell’oceano e la ricerca da parte del padre Marlin è il film che ha svoltare la Pixar dal punto di vista commerciale, perché prima di Toy Story è stato il più alto incasso della casa con 860 milioni guadagnati in tutto il mondo, e dal punto di vista tematico facendo capire quanto i proprio sceneggiatori tenessero alla creazione della storia connettendola al livello emotivo di tutte le persone. È un film avvincente, a tratti epico per l’incredibile di Marlin, sempre divertente per i personaggi proposti, e come detto incredibilmente emozionale (chi non si scioglie di fronte alla vista del piccolo Nemo con una pinna atrofizzata ha un cuore di pietra) per il modo in cui descrive il rapporto padre-figlio e per come caratterizza i personaggi, toccando i sentimenti di adulti e bambini, per motivi diversi ma fondamentale uguali.



8. GLI INCREDIBILI (di Brad Bird, 2004)
La Pixar dimostra nuovamente di essere qualitativamente almeno due passi avanti a tutti prende una storia che avrebbe potuto essere un ottimo film in live action e la trasforma in un capolavoro d’animazione. È il film della casa più avvincente, adrenalinico, mozzafiato mai fatto, un film d’azione nel vero senso del termine, divertente e buona parte del divertimento proviene dal ritmo di alcuni situazioni guidate da una regia che nulla ha da invidiare a quella dei “veri” film action. La storia dei supereroi con superproblemi viene qui riletta con tocco innovativo e con personaggi fenomenali che ci regalano uno dei prodotto di intrattenimento migliori visti al cinema negli ultimi anni.



7. MONSTERS & CO. (di Pete Docter, 2001)
Nella città di Mostropoli i suoi bizzarri abitanti sopravvivono grazie alle urla di terrore dei bambini, opportunatamente rubate. Questa è la premessa per uno dei film Pixar più divertenti e teneri, un prodotto che riesce a superare l’immaginazione di piccoli e adulti con creatività e spontaneità. Sulley e Mike Wazowski sono due dei personaggi più esilaranti mai creati nel mondo dell’animazione, e la piccola Boo un personaggio di una dolcezza disarmante. È anche l’ennesima dimostrazione dell’abilità grafica dei maghi Pixar e del progresso tecnico raggiunto dall’animazione, la creazione del pelo di Sulley è qualcosa tuttora di straordinariamente realistico e sbalorditivo.



6. TOY STORY (di John Lasseter, 1995)
Quando si pensa alla Pixar viene subito in mente Toy Story. È il film che ha fatto nascere il fenomeno Pixar e ha cambiato completamente il modo di fare animazione, dando vita ad uno dei franchise più riconoscibili e amati al mondo. Il primo lungometraggio d’animazione in computer grafica di sempre realizza un sogno di tutti i bambini, immaginare che i propri giocattoli abbiano vita propria, e lo fa in modo completamente innovativo avendo assorbito la lezione dei film Disney precedenti a partire dal messaggio, ma lo fa con toni del tutto nuovi: è una commedia vera e propria piena di riferimenti moderni alla cultura di massa e al cinema contemporaneo, così durante la visione mentre i bambini si divertono gli adulti rimangono rapiti. Buzz e Woody sono protagonisti della nuova animazione.



5. TOY STORY 2 (di John Lasseter, 1999)
Uno dei miglior sequel nella storia del cinema Toy Story 2 continua la storia dell’originale ma lo fa in modo se possibile ancora migliore: la grafica è migliorata, il ritmo è più avvincente, l’intreccio della storia più complesso, e cosa praticamente nuova nel cinema d’animazione troviamo una evoluzione e crescita nei personaggi. Inoltre si concede finalmente grande spazio a tutti i giocattoli secondari aumentando incredibilmente il livello comico delle situazioni e si introducono nuovi personaggi con una costruzione sapiente. Un grande film appassionante e divertente che sa anche raccontare in modo genuino e profondo temi come l’amicizia e la crescita delle persone.



4. UP (di Pete Docter, 2009)
Una casa vola nel cielo grazie ad una immensa quantità di palloncini e segna l’inizio della fantastica avventura di Carl, un vecchio scorbutico ma in realtà dal cuore tenero, di Russel, un paffuto bambino ossessionato dalla sua attività di boy scout, e di un buffo cane parlante. La Pixar sorprende tutti, si rinnova nuovamente e vince l’ennesima scommessa puntando tutto su una storia molto adulta con protagonista un ottantenne. Le paure degli inserzionisti sono state smentite, nonostante la presenza di un personaggio atipico per i bambini il film è stato uno dei maggior incassi al botteghino per la Pixar, e le paure della critiche altrettanto spazzate via, l’uso del 3D per la prima volta non ha oscurato lo sviluppo della sceneggiatura, anzi, questa è il vero centro del film. Up è un’avventura brillante ed esaltante per grandi e piccoli ma al tempo stesso uno delle storie più commoventi degli ultimi anni, curata sotto ogni aspetto e accompagnata dalla indimenticabile colonna sonora di Michael Giacchino.



3. RATATOUILLE (di Brad Bird, 2007)
Solo la Pixar poteva rendere non solo sopportabile, ma addirittura magica, la vista di una cucina invasa da centinaia di topi. La storia di un piccolo topo dai gusti raffinati, a differenza dei suoi fratelli, che sogna di diventare uno chef e finisce per cucinare insieme agli umani potrebbe sembrare assurda, ma quando si finisce la visione con un sorriso stampato sul volto dopo essersi asciugati le lacrime tutto va bene. Una storia incredibilmente ricca di divertimento, vitalità e tanti sottotemi interessanti (le difficoltà di realizzare i propri sogni, la mercificazione della qualità, la perdita dell’innocenza dell’infanzia) curata con realismo, colpisce di scena e una incredibile caratterizzazione dei personaggi. La sceneggiatura magnifica si sposa ad una veste grafica altisonante, le visuale di Parigi e la creazioni dei piccoli topi rappresentano un livello che solo la Pixar stessa potrà ancora eguagliare.



2. TOY STORY 3 (di Lee Unkrich, 2010)

Difficilmente un sequel supera l'originale, ma Toy Story 2 lo ha fatto. Ancora più raramente il terzo capitolo è il film migliore di una trilogia, ma Toy Story 3 compie anche questo miracolo. I giocattoli non possono crescere ma Andy, il loro proprietario, si e quando è pronto per andare al college quale sarà il destino di Woody, Buzz e tutti gli altri? Toy Story 3 è un trionfo di scrittura cinematografica, un mix favoloso di tanti generi dosati con ritmo e divertimento. Ricco di tante citazioni di film del passato e di alcune immagini visivamente incredibili questo terzo Toy Story è soprattutto una straordinaria e triste metafora sulla crescita: sui bambini che diventano grandi e perdono i contatti con i divertimenti dell'infanzia, ancora di più sugli adulti (basta vedere i giocatoli che quando non servono più sono abbandonati nell'asilo) che lasciano gli anziani nelle case di riposo lontano dalle persone che amano. Spesso si dice che i film Pixar sono più per un pubblico adulto, questo film lo è ancora di più, specificatamente per una fascia d'età compresa tra i 20 e 30 anni (alla luce di uno dei finali più belli e commoventi mai realizzati) narrando con grande profondità e molta nostalgia la difficile e improvvisa fase di passaggio dall'adolescenza al mondo degli adulti. Forse se si potesse sempre divertirsi con i giocattoli e restare innocenti questo sarebbe un mondo migliore.



1. WALL-E (di Andrew Stanton, 2008)

Il film d'animazione più sperimentale possibile, un film quasi muto difficilmente vendibile ad un pubblico di soli bambini. La storia di Wall-E, un piccolo robot che vive da solo da secoli sulla Terra ormai invasa dai rifiuti col compito di ripulirla, e del suo incontro con Eve, un robot mandato sul nostro pianeta per vedere se è abitabile nuovamente, è una delle più belle storie romantiche mai portate al cinema. Seguire la routine di Wall-E è commovente, un robot solo in un intero pianeta disabitato colleziona oggetti, fa amicizia con gli insetti, scruta speranzoso il cielo stellato e guarda il musical Hello Dolly! registrato su una videocassetta, fino a che la sua vita cambia e segue Eve pur di non perderla fino nello spazio profondo. La Pixar osa dimostrando un coraggio senza pari, ci propone un film in cui usare poco l'udito ma tantissimo gli occhi, le sequenze nello spazio sono alcuni delle visuali migliori mai realizzati nell'animazione. I temi ambientalisti e sul futuro dell'umanità sono colonne portanti, ma su tutti si erge la semplicità e tenerezza di un personaggio magico e la storia d'amore semplice e commovente, un racconto che diventa con la sua semplicità non solo uno dei migliori film d'animazioni mai creati ma soprattutto uno dei più belli del decennio appena passato.



Questa la nostra classifica per i meravigliosi film della Pixar, e adesso la cosa importante: a voi nei commenti la possibilità di stilare la vostra personale Top Ten sull’argomento.

[Modificato da wrestlemania x-seven 19/06/2011 18:29]
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19/07/2011 01:29

di Emanuele D’Aniello



Termina qui con i primi dieci posti la nostra lunga cavalcata per scoprire i 50 migliori cattivi nella storia del cinema, un’autentica immersione nel male più puro. Abbiamo visto grandi personaggi, i volti più crudeli interpretati da grandi attori in film importanti che hanno reso questi cattivi vere e proprie icone nella storia del cinema. Iniziamo, ma prima di tutto ricordiamo il resto della classifica:

Prima parte: Posizioni 50-36
Seconda Parte: Posizioni 35-23
Terza Parte: Posizione 22-11


10. GORDON GEKKO (Michael Douglas) – Wall Street (1987)
Un cattivo atipico, di natura differente rispetto al resto: non un pazzo o un killer, ma un manipolatore di relazioni umane e economiche. Colui che meglio di tutti grazie alla superba interpretazione di Michael Douglas ha rappresentato un’intera epoca e un’intera società, quella reaganiana dell’America anni ottanta fatta dai giovani rampanti figli dello yuppismo. La quantità di frasi cult da mandare a memoria che escono dalla bocca del personaggio è incredibile.


9. ANNIE WILKES (Kathy Bates) – Misery non deve morire (1990)
A volte è meglio morire di freddo dopo un incidente che essere salvati e accuditi da una apparentemente mite signora di mezza età. Kathy Bates ha dato un nuovo significato alla parola “ossessione” violenza psicologica e tortura fisica, questo deve subire lo scrittore Paul Sheldon per non lasciar morire un personaggio letterario. Un film che mette tuttora i brividi.


8. HANS GRUBER (Alan Rickman) – Die Hard: Trappola di Cristallo (1988)
Intelligente, carismatico, affascinante, freddo, calmo, incredibilmente colto. Hans Gruber è uno dei cattivi più magnetici mai visti sullo schermo e capace di insegnarci a vivere svelando tutti gli errori della nostra moderna civiltà. Il volto di Alan Rickman disegna la miglior nemesi possibile per Bruce Willis in tutta la sua carriera da action star.


7. NORMAN BATES (Anthony Perkins) – Psycho (1960)
Di fronte alla vita di Norman Bates il famoso complesso di Edipo diventa una sciocchezza. Quello che rende Bates uno dei cattivi più terrificanti mai apparsi sullo schermo è la sua normalità, ma in realtà dietro questa coltre umana si nasconde uno psicopatico misogino, violento, tremendamente solo e soprattutto mentalmente instabile, in grado di assimilare la personalità della madre. Grazie al capolavoro di Alfred Hitchcock la rappresentazione degli psicopatici al cinema cambia radicalmente.



6. ALEX DE LARGE (Malcom McDowell) – Arancia Meccanica (1971)
Per molti il protagonist indiscusso di Arancia Meccanica non è un cattivo, ma un anti-eroe vittima della società. Tutto vero, ma una volta riacquistata la libertà di decidere la scelta di Alex è chiara: continuare ad essere violento. Pestare un barbone o violentare una donna davanti al proorio marito per lui non fa differenza. E il ghigno di Malcom McDowell rimane stampato nella storia del cinema come una dei migliori personaggi visti nei film di Stanley Kubrick.



5. ANTHONY CHIGURH (Javier Bardem) – Non è un Paese per Vecchi (2007)
Un killer senza pietà dotato di due delle armi più pericolose e inquietanti mai viste al cinema: un strana bombola a pressione e una pettinatura già passata alla storia. Un assassino a sangue freddo senza remore, senza coscienza, impossibile da fermare finchè non raggiunge la sua meta, impossibile ragionarci e fargli cambiare idea. Poi il suo lancio della moneta è un antipasto ancora più straziante per le sue vittime. Un Oscar strameritato per Javier Bardem.



4. JOKER (Heath Ledger) – Il Cavaliere Oscuro (2008)
Il Joker è la nemesi assoluta di Batman, uno dei migliori cattivi mai realizzati nei fumetti, e portato sullo schermo televisivo o cinematografico diverso volte, prima da George Romero e poi dal grande Jack Nicholson. Ma nessuno aveva mai raggiunto il livello toccato da Heath Ledger, l’unico che è riuscito a svelare la natura tormentata e psicopatica del personaggio, guardando oltre al pagliaccio e all’aspetto comico, ricordando a tutti che Joker è soprattutto uno psicopatico omicida privo di regole morali e civili amante del caos. L’ultima interpretazione completa del compianto Heath Ledger è una delle vette massime raggiunge dal cinema americano negli ultimi anni.



3. FREDDY KRUEGER (Robert Englund) – Nightmare (1984)
Nel genere a bizzeffe si può scegliere tra i cattivi, ma spesso sono figure stereotipate o eccessivamente sopra le righe. Maa l’uomo che viene dagli incubi delle persone merita una menzione a parte, Freddy Krueger col suo aspetto raccapricciante tuttora, dopo 8 film e 25 anni ancora terrorizza ogni singolo spettatore. Dopo aver fatto la conoscenza dei suoi artigili andare a dormire è molto più difficile per chiunque.


2. DARTH VADER (David Prowse/James Earl Jones) – Guerre Stellari (1977)
Darth vader è IL cattivo con la C per antonomasia per un’intera generazione di appassionati di cinema. Col suo aspetto, la sua voce, il suo elmo, il suo mantello, è una delle figure più imitate e riconoscibili nella storia del cinema anche per quei pochissimi al mondo che non hanno mai visto Guerre Stellari, ancora oggi solo la sua entrata e la sua camminata incutono timore, e nonostante questo grazie alla sua è potenza scenica è uno dei primissimi super-cattivi per cui il pubblico è riuscito a simpatizzare. E poi si è reso protagonista di quello che probabilmente è il più grande colpo di scena nella storia della settimana arte passando direttamente dalla pellicola al mito.


1. HANNIBAL LECTER (Anthony Hopkins) – Il Silenzio degli Innocenti (1991)
Nulla è mai stato inquietante quanto una parola, uno sguardo, un solo sibilo di Hannibal Lecter. Intelligente e colto ha come tutti le proprie passioni, la sua è quella di gustarsi un buon fegato umano magari accompagnato da del buon Chanti. La grandezza del personaggio, anche per la stratosferica e indimenticabile performance di Anthony Hopkins, è quella di terrrizzare non facendo nulla, stando fermo e conversare abilmente, per poi esplodere in atti di rabbia e sanguinosa voglia di cannibalismo che nulla hanno di umano. Se qualcuno deve personificare il male in tutta la sua complessità e in tutte le sue sfaccettature quello è sicuramente Hannibal Lecter.



Qui si chiude questa grande Top 50. Speriamo di aver elencato tutti i miglior cattivi nella storia del cinema, e ora dite la vostra sull’argomento nei commenti!
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